
Ambienti evolutivi, tra scienza e spiritualità
Nel nostro sito siamo soliti concederci digressioni secondo noi necessarie a far meglio comprendere aspetti legati al nostro approccio alla professione.
In questo articolo, e magari in altri a seguire, vorremmo porre attenzione ai temi che abbiamo approfondito in questi ultimi anni, relativi alla natura della materia ed alla sua componente energetica.
Sappiamo che gli occhi vedono una minima parte di ciò che esiste e oltre alla materia visibile, esiste un campo energetico, per altro anche parzialmente individuabile e misurabile, ma appunto invisibile, che molto probabilmente tutto connette.
Ne abbiamo dato un cenno introduttivo in un altro articolo: clicca qui per leggerlo.

Per cercare di figurarci questo concetto, potremmo dire che così come il wi-fi, ovvero informazioni in un campo di onde radio, permette la connessione dei dispositivi elettronici che utilizziamo quotidianamente anche a distanza, analogamente ci sono altri campi elettromagnetici, che in diverso modo, pur essendo invisibili ,interagiscono con il nostro corpo e la nostra mente.
Sappiamo che la materia è una forma condensata di energia, così come i nostri corpi sono costituiti da una massa di energia pulsante che interagisce costantemente con l’ambiente circostante, anche se non ne abbiamo percezione immediata.

Nella dimensione subatomica, cioè al di sotto della dimensione dell’atomo, esistono regole e non regole che hanno ben poco a che vedere con i principi alla base del mondo macroscopico che percepiamo con i classici cinque sensi.
Ci sono studiosi di frontiera, potremmo dire “al confine tra scienza e spiritualità”, che da più di un secolo esplorano le affascinanti implicazioni della Quantistica, la fisica dei quanti (cioè dell’infinitamente piccolo), dove la linea di distinzione tra la materia e la nostra coscienza, intesa come colei che percepisce, sembra vacillare, diventando labile e mobile, per non dire inesistente.

La coscienza si estende oltre i confini del nostro corpo, ed il potere della mente può interagire con la materia, così come la materia interagisce all’inverso con la nostra percezione, influenzandoci positivamente o negativamente.
Gli esseri viventi, gli oggetti ed il vuoto stesso che apparentemente li separa, sono permeati di grandi quantitativi di energia, che potremmo chiamare energia sottile o vitale.
Queste energie sottili, seppur non visibili e non percepibili con gli organi di senso a nostra disposizione, appartengono alla nostra realtà così come l’aria, il vento, il battito cardiaco.
Come mai capita a volte di incontrare una persona mai vista prima percependo nette sensazioni, positive o negative, ancor prima di scambiarci una parola?

E allo stesso modo, come mai in certi luoghi ci sentiamo subito bene, “a casa”, felici e rilassati, ed in altri avvertiamo un disagio che non riusciamo a decifrare ma che percepiamo con estrema chiarezza?
Forse grazie proprio a queste energie sottili e all’interazione con i rispettivi campi energetici?
Tenendo in considerazione l’esistenza di questa energia invisibile, è possibile adottare metodologie progettuali che aiutino a creare ambienti confortevoli e addirittura evolutivi, cioè di aiutare le persone che quello spazio lo vivranno a raggiungere i propri obbiettivi più profondi.
Ti piacerebbe approfondire questi temi per ottenere un habitat salubre, confortevole e benefico?
Ecco alcune risorse utili che puoi trovare sul nostro sito:
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A presto e un caro saluto!
Alberto e Daniele
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